IL TURISMO: SIA IL TURBO ECONOMICO DELLA CAMPANIA
Diciamo sempre che in Italia, ed in particolare da noi in Campania, si potrebbe vivere di TURISMO. Ma poi, a sentire gli operatori del settore, non è così.
Dove la barca fa decisamente acqua è, prima di tutto, nella ‘Promozione’ dei siti minori.
Baia, Bacoli e la loro storia millenaria, le “ville pompeiane” del Vesuviano (Ottaviano, Somma), Castellammare, Ercolano, l’entroterra Irpino e il Sannio, fino a Sepino. La Reggia di Portici. Solo per ricordarne alcuni.
Se questi luoghi e i molti altri fossero ‘scoperti’, i servizi al turismo potrebbero distribuirsi, consentendo agli operatori di lavorare tutti, e bene. Invece ci si affolla sui soliti posti, e allora scattano i disservizi, le file e le attese.
C’è poi la questione della disciplina, tutela ed organizzazione degli operatori culturali, le “Guide”.
Manca un Albo Nazionale della “Guida turistica”, perché i piccoli campanilismi locali si ostinano a vedere nella sua istituzione la possibile fonte di concorrenza su tutto il territorio nazionale. Infatti, la nascita e l’iscrizione all’Albo consentirebbe ad una Guida di Venezia di venire a spiegare ai turisti la bellezza di Pompei, e viceversa. Ed allora c’è una parte che si oppone per difendere l’orticello, senza capire che – invece – l’istituzione di un Albo è la condizione affinché il MIBAC abbia un interlocutore unico che rivendichi quei diritti di categoria attesi da troppi anni. La frammentazione in mille associazioni non aiuta di sicuro.
La normativa di settore è farraginosa, non affatto chiara, evanescente. Tra i tanti aspetti da definire, l’affidamento da parte del MIBAC dei servizi di biglietteria e custodia dei siti e Musei alle società private del settore che – a dispetto di una giusta ma ancora troppo lontana separazione dei ruoli – finiscono con avocare a sé, ingiustamente, anche l’attività delle Guide, evidentemente creando una concorrenza sleale e dannosissima, con una rincorsa al basso dei prezzi per accaparrarsi il servizio, che lede la qualità dell’offerta, e prima ancora svilisce la professionalità degli addetti ai lavori.
Ci sono margini di competenza a livello di Legislazione Regionale per migliorare la qualità del lavoro di chi consente al turista un’esperienza unica e totalizzante nella nostra Campania, che vorrei ritornasse ‘Felix’, anche attraverso un significativo rilancio di tutto il settore.
Dovremo lavorare insieme, ma ce la faremo.